Ci sono termini ultimamente molto di moda ma dei quali non tutti conoscono davvero il significato e le eventuali differenze: filiera a km 0, filiera corta, prodotti locali. Sai orientarti? Se la risposta è no, non preoccuparti: abbiamo stilato una piccola guida per capire meglio quello che acquistiamo e fare scelte più consapevoli.
Cos’è una filiera agroalimentare
Partiamo dall’inizio: cos’è una filiera agroalimentare? Semplicemente il termine con cui si indica tutta la catena legata alla produzione di un bene alimentare, come un pomodoro oppure gli spaghetti, e alla sua distribuzione per il consumo. Quindi dal contadino che coltiva i pomodori all’azienda che li trasforma magari in passata fino al supermercato che poi li vende ai consumatori.
La filiera corta
Una filiera è corta quando i passaggi tra la produzione e la vendita di un cibo sono ridotti.
Questo può avvenire in vari modi: per esempio, i contadini che scelgono la vendita diretta di frutta, verdura e uova da loro prodotti, così come la fattoria che vende al pubblico i propri formaggi, il latte delle sue mucche o la carne, oppure i Gruppi d’acquisto solidale, che distribuiscono a chi li ordina i prodotti locali del territorio.
Una filiera è corta anche quando non passa molto tempo tra produzione, vendita e consumo. La bottega che vende il latte fresco della fattoria vicina, per esempio.
Il km 0
Una terza ipotesi di filiera corta riguarda il km 0: cioè quando i prodotti agroalimentari sono venduti nelle vicinanze del loro luogo di produzione e quindi non devono essere trasportati per lunghe distanze dal luogo di produzione a quello di trasformazione e infine di vendita.
Filiera corta e km 0 sono la stessa cosa?
Attenzione però a non confondere filiera corta e km 0, perché non sono sinonimi. La filiera è corta quando ci sono pochi passaggi tra chi produce e chi consuma: per esempio, un gruppo d’acquisto solidale al Nord Italia che compra le cipolle di Tropea direttamente dal produttore in Calabria e poi le distribuisce.
Viceversa, il km 0 si può trovare anche al supermercato, che magari ha uno spazio dedicato ai prodotti locali del territorio.
Filiera corta o filiera certa?
Un altro criterio di scelta in base al quale orientarsi quando si fa la spesa consiste nella cosiddetta filiera certa.
È una garanzia di tracciabilità per il consumatore che, attraverso un Qr Code o un numero di lotto, può risalire a chi ha prodotto quel determinato alimento, dove e in che modo. Insomma una carta d’identità completa, dal produttore al consumatore.