L’American Academy of Allergy Asthma and Immunology definisce con il termine generico di “reazione avversa” qualsiasi disturbo legato all’ingestione di cibo. Per fare un po’ di chiarezza, ricordiamo che le allergie alimentari sono mediate da meccanismi immunologici mentre le intolleranze alimentari non coinvolgono il sistema immunitario.
L’intolleranza più frequente nella popolazione adulta è quella al lattosio e non coinvolge il sistema immunitario. È una minore capacità – o totale incapacità – di digerire il lattosio, lo zucchero principale contenuto nel latte, a causa di una diminuita produzione dell’enzima lattasi.
Borborigmi, gonfiori e dolori addominali che possono arrivare fino alle coliche sono i sintomi che le persone intolleranti sperimentano in caso di consumo di latte. Essi variano di intensità, in relazione alla quantità di latte assunta.
Le persone intolleranti al latte vaccino che però non vogliono rinunciare a questo alimento possono ricorrere ai latti ad alta digeribilità, delattosati.
In alternativa, esistono delle bevande a base di mandorle, di soia, di riso o di avena, tutte senza lattosio.
È infine interessante sottolineare che i formaggi a pasta dura stagionati, per esempio il parmigiano reggiano, sono alimenti permessi agli intolleranti al lattosio perché non ne contengono: durante il processo di stagionatura, infatti, tutto il lattosio viene trasformato.