Di solito alla puttanesca si prepara la pasta, un grande classico della cucina italiana, ma avevate mai pensato di poter preparare un risotto alla puttanesca? Perchè no, possiamo provare insieme, il risultato è davvero sorprendente, diverso dall'originale ma ugualmente gustoso e invitante. Gli spaghetti alla puttanesca sono un piatto tipico della cucina napoletana. Aulive e chiapparielle si chiama, olive e capperi. Vengono infatti preparati con un sugo a base di pomodoro, olio extra vergine d'oliva, aglio, olive nere di Gaeta, capperi e origano. Di questo stesso piatto ne esiste anche un'altra variante regionale, quella del Lazio che insieme all'elenco degli ingredienti che vi abbiamo dato, unisce anche le acciughe sotto sale. Una ricetta dedicati agli amanti dei gusti decisi, che noi abbiamo voluto trasformare in un risotto speciale, acciughe incluse.
Le origini della puttanesca
La storia della puttanesca comincia nel XIX secolo, quando appare nel libro del Cavalcanti sotto forma di "Vermicelli all'oglio con olive capperi ed alici salse". Nel 1931 ritroviamo la ricetta nella Guida Gastronomica d'Italia, come specialità campana, sotto il nome stavolta di maccheroni alla marinara. La prima volta che li troviamo chiamati con il nome che tutti conosciamo è solo nel 1961, all'interno del romanzo Ferito a Morte. Rimane un mistero la scelta di un nome così particolare. Alcuni dicono che si deve al proprietario di una casa di appuntamenti dei Quartieri Spagnoli che serviva questo piatto ai clienti. Altri pensano che sia dovuto ai colori forti e affascinanti degli ingredienti della ricetta. Le storie insomma sono tante, probabilmente nessuna sarà quella veritiera, ma lasciamoci cullare dal fascino della tradizione e delle storie che accompagnano le nostre ricette.
Se al posto dei capperi mettiamo i cucunci
Nella nostra versione della puttanesca abbiamo sostituito gli spaghetti con il risotto. E come se non fosse già sufficiente a stravolgere la versione originale, sostiuiamo anche i capperi con i cucunci. Il cappero è il bocciolo che non si è ancora aperto, se viene lasciato sbocciare poi si otterrà il frutto, il cucuncio appunto. I cucunci sono più grandi dei capperi, con una forma affusolata e un lungo picciolo. All'interno si trovano i semi, che però non daranno noia durante la masticazione se saranno colti alla giusta maturazione. Più i cucunci maturano più risulteranno grandi.