Se il riso è il cereale più consumato al mondo, il risotto è un piatto tipico italiano, nonostante il prodotto sia giunto solo nel XV secolo dalla Spagna dove fu introdotto dagli Arabi. Per questa ricetta il tipo di riso scelto è l’Arborio perché è lungo di varietà japonica, tiene bene la cottura e mantiene una perfetta mantecatura.
Come ogni risotto che si rispetti è molto importante per la cottura l’aggiunta graduale del brodo vegetale affinché i chicchi del cerale la assorbano e l’amido in essi presenti permetta il formarsi di un composto cremoso. Per chi ha meno tempo di stare tra i fornelli un’ottima soluzione è il dado da brodo vegetale. Altrimenti la ricetta tradizionale prevede: 2 litri e mezzo di acqua fredda, una cipolla pulita, foglie di alloro una carota (sbucciata), sedano, incluse le foglie, 3 cucchiai di olio. Tutto deve cuocere per un’ora e mezzo, dal momento dell’ebollizione senza coperchio.
È poi necessario filtrare tutto a conclusione. La scelta del timo non è casuale, oltre a dare gusto, è stata utilizzata da sempre in cucina essendo molto aromatica, questa spezia ha il potere di rendere più digeribile i funghi. Non ha bisogno di troppe presentazioni il re dei funghi, che anche nella variante secca risulta conservare tutto il sapore e l’aroma secondo una procedura antica che prevedeva il taglio degli esemplari più grandi, la deposizione in un cesto di vimini e la copertura con una garza al riparo dal sole.