Quella del pollo alla birra è una ricetta classica che lo chef ci insegna a preparare con qualche semplice accorgimento perché riesca davvero bene.
Una crosticina croccante, una salsa morbida e cremosa e una carne umida e succosa per un piatto saporito ma mai troppo pesante, perché la carne di pollo è leggera e digeribile, ma la cottura con la birra aggiunge gusto ed è molto meno alcolica del vino.
Perché sfumare con la birra
La birra, infatti, è una bevanda ricca di sostanze nutritive che può essere usata come una valida alternativa alla sfumatura col vino. Una minor percentuale di alcol e un gusto meno impegnativo la rendono facile da usare e adatta a molti. Per questa ricetta, abbiamo scelto una chinata doppio malto, una birra dal gusto deciso, più consistente rispetto alle altre, ma comunque simile a quello di una birra bionda.
Volete eliminare del tutto la parte alcolica della birra? Prendete una padellina a parte, versatevi, scaldatela bene senza aggiungere grassi, poi versatevi la birra e aspettate che ne evapori un poco. La prima parte a evaporare sarà proprio l’alcol e questa operazione ne eliminerà gran parte.
Questo è un procedimento che funziona anche con il vino e vi assicura di aggiungere al piatto solo la complessità di sapori che queste bevande si portano dietro, senza dover per forza aggiungere la parte alcolica.
Il taglio più adatto
Il taglio migliore per fare il pollo alla birra è la sovracoscia. Carnose e muscolose al tempo stesso e ricoperte di pelle da un solo lato, le sovracosce di pollo sono saporite ma mai troppo grasse e anche per questo reggono una cottura in umido un poco più lunga della solita in padella o sulla griglia. Il trucco per fare venire una crosticina croccante? Rosolarle con dell’olio proprio dal lato della pelle e girarle solo in seguito, quando si aggiungerà la birra per cottura lunga.