Ecco una golosità vera e propria! Chiamalo street food o come preferisci, ma gli arancini sono di sicuro uno dei piatti che più ingolosisce e soddisfa la “voglia di qualcosa di buono”.
Sono di origine siciliana, e già è una garanzia. Sono delle palle di riso farcite, impanate e fritte.
Azzardiamo un'interpretazione fusion? Potrebbero essere anche visti come degli “onigiri” giapponesi in versione sicula, fritti, o viceversa. Ma non vado oltre, perché l'azzardo è davvero importante.
Fatto sta che stiamo parlando di spuntini a base di riso. Nella versione nipponica è “lesso” e condito con salmone, alghe, umeboshi, sesamo o tanto altro; in quella siciliana il riso è cotto con lo zafferano, e, nella zona di Messina, anche con del sugo. L'arancino è quindi una palla riso giallo (ma anche a forma di cono), farcito al centro con piselli, caciocavallo e ragù, oppure mozzarella e prosciutto cotto...
Poi c'è anche la versione con gli spinaci, o quella alla “Norma”, con le melanzane, della zona di Catania, e così via: funghi, pistacchi, salmone, pollo e pesce spada, nero di seppia e gorgonzola...
La fantasia non ha fine. Il tutto è impanato in una crosta di pangrattato fritto in olio bollente, finché la superficie sarà dorata e croccante. Deve il suo nome, infatti, proprio alla sua forma e al colore della doratura che ricorda l'arancia, o “arànciu” in siciliano (al maschile).
In effetti, è cibo da strada (proprio come gli onigiri giapponesi), da procurarsi nelle friggitorie o nei baracchini lungo la via delle città siciliane, ma è anche un insostituibile sfizio molto presente sulle tavole dei siciliani. Si è diffuso in tutt'Italia e poi in tutto il mondo, grazie alla nascita di friggitorie siciliane che hanno “esportato” con orgoglio uno delle specialità più amate della loro terra.