È il dolce di Natale per eccellenza e ormai è anche accessibile a tutti: è il panettone senza glutine, la risposta a un bisogno crescente di prodotti alimentari inclusivi e sicuri per ogni consumatore.
Perchè un panettone senza glutine?
La celiachia è una patologia autoimmune che impedisce l'assimilazione del glutine, una proteina presente nel grano, nell'orzo, nella segale e in altri cereali. In Italia ne soffrono moltissime persone, di pari passo con una crescente consapevolezza e diagnosi. Anche l'intolleranza al glutine, seppur meno grave della celiachia, è un fenomeno in aumento, che coinvolge sempre più gente.
Questi fattori hanno spinto le aziende alimentari a sviluppare alternative gluten free dei prodotti tradizionali più amati. Il panettone non fa eccezione: oggi ne esistono numerose versioni che utilizzano farine alternative come quelle di riso, mais o altri cereali privi di glutine.
La produzione del panettone senza glutine
La produzione del panettone senza glutine segue un processo simile a quello del panettone classico, ma con alcune differenze fondamentali. In primo luogo, viene utilizzato un mix di farine prive di glutine, come farina di riso, di mais, di tapioca, o di grano saraceno, spesso arricchite con amido per dare la giusta consistenza al dolce. Al posto del lievito madre tradizionale, si utilizzano lieviti naturali specifici per prodotti senza glutine che permettono di ottenere una lievitazione soffice e leggera.
La selezione degli ingredienti
Un altro aspetto importante riguarda la selezione degli ingredienti: per garantire un panettone senza glutine che rispetti gli elevati standard di qualità, occorre prestare particolare attenzione alla contaminazione crociata, evitando che il prodotto entri in contatto con tracce di glutine durante la produzione.
Un buon panettone senza glutine deve quindi essere certificato dall'Associazione Italiana Celiachia, prodotto in ambienti controllati per evitare contaminazioni, nutrizionalmente equilibrato e ovviamente gustoso come il panettone tradizionale.
