Cosa rende buona una crostata? Sicuramente la pasta frolla. E per rendere una pasta frolla speciale ci vogliono tecniche particolari? Assolutamente no, se non avete mai fatto la pasta frolla in casa perchè pensavate fosse un'impresa titanica vi sbagliate di grosso. Non ci vogliono tecniche particolari per preparare la pasta frolla nè tantomeno ci vuole una formazione professionale: basta seguire le indicazioni dello chef Carlo Molon che oggi ci insegnerà a preparare una pasta frolla spettacolare e a creare dalla nostra base una crostata con una deliziosa marmellata di pesche. Un dolce perfetto per le merende estive, da portare anche in spiaggia per un break sano e gustoso.
Dicevamo all'inizio, cosa serve per fare una pasta frolla speciale? Per prima cosa bisogna prestare una particolare attenzione ad acquistare ingredienti di qualità: uova e burro sono quelli che, insieme alla farina, daranno più sapore alla vostra ricetta. Lavorate con prodotti freschi e sceglieteli con attenzione. Provate anche a variarli per ottenere dei risultati diversi: per esempio potete provare a fare la pasta frolla con il burro leggermente salato per vedere come incide sul dolce finale un cambiamento così minimo. Quando usate il burro salato fate attenzione a non aggiungere altro sale e a bilanciare bene l'ingredienti, più semplicemente assaggiate spesso in modo da non sbagliare. Esistono molte tipologie di burro in commercio oltre al burro salato: se ne avete la possibilità provate a preparare il dolce con il burro di malga. É un burro fresco che si trova spesso nei paesini di montagna, alla vista vi sembrerà più giallo e compatto del burro tradizionale. Di solito si tratta di un burro a panna cruda affiorata naturalmente e il latte utilizzato è quello prodotto durante l'alpeggio estivo, quando le mucche sono in vacanza al sole e a brucare i prati verdi. Nei supermercati più forniti trovate anche il burro di capra, perfetto per gli intolleranti al latte vaccino, e burri misti capra e mucca. Hanno una sapidità diversa, esattamente come per il formaggio. Procedete per tentativi, sperimentate e non dimenticate mai di privilegiare la qualità.
Per quanto riguarda le uova invece, fate bene attenzione al numero riportato sul codice alfanumerico stampato su ogni pezzo. Scegliete sempre uova 0 o 1, che sono rispettivamente uova che provengono da allevamento biologico (che sono le nostre preferite) e uova da galline allevate all'aperto (in mancanza dell'opzione biologico). L'ampia disponibilità di spazio per muoversi, il benessere e la varietà dell'alimentazione delle galline in queste tipologie di allevamento vi assicurano un prodotto di qualità nel pieno rispetto degli animali. Come si conservano le uova? Meglio a temperatura ambiente o in frigorifero?
I sostenitori del frigorifero puntano alla sicurezza e in particolare a minimizzare il rischio della contaminazione da salmonella. Secondo delle ricerche svolte, questo batterio sembrerebbe proliferare a temperatura ambiente rimanendo invece quasi innocuo in frigorifero. La temperatura ideale per la conservazione delle uova pare attestarsi tra i 2,2°C e gli 0,6°C. E qui si scatenano i puristi che ritengono che conservarle a temperatura ambiente sia meglio per non alternarne sapore e consistenza. Il Daily Mail aveva deciso di fare una ricerca comprando due lotti da 12 uova e conservandone la metà in frigorifero e l'altra metà a temperatura ambiente, facendo successivamente delle analisi per verificare la presenza di salmonella e altri batteri. Al termine dell'esperimento il laboratorio di ricerca non ha individuato differenze tra i due lotti di uova, stabilendo che da questo campione non emergesse alcun vantaggio nel conservare le uova in frigorifero.A meno che non ci siano 40 gradi all'ombra. Vige anche in questo caso la legge del buon senso.