Ti piacerebbe stupire i commensali con un dolce dal sapore delicato ed esotico, ma semplice da preparare? La baklava potrebbe essere quello che cerchi. Questo dolce a base di miele e frutta secca avvolto da strati sottilissimi di pasta fillo ha un’origine contesa: nonostante, infatti, la sua genesi più probabile lo veda nascere in Turchia, è largamente consumato anche nel resto dei Balcani, in Asia Sud-Occidentale e in quella Centrale; diversi gruppi etnici ne rivendicano l’appartenenza, e ognuno di essi presenta una ricetta lievemente differente nell’uso degli ingredienti.
La nostra preparazione tiene conto di queste varianti e ne propone una a base di tre tipi di frutta secca, utilizzando però ingredienti tipici della nostra terra. Come i Pistacchi di Sicilia, famosi anche come “oro verde” per via della grande qualità e del sapore dolce, delicato e aromatico; le Mandorle di Puglia, dal gusto intenso e delicato, con note di burro sul finale; infine, le Noci di Sorrento, caratterizzate da un sottile gheriglio, delicato, poco oleoso e aromatico, perfetto per le preparazioni dolciarie e per i liquori: il famoso Nocino, per esempio, scuro, profumato e dal potere digestivo.
Anche l’utilizzo o meno dell’acqua di rose è considerata una variante, mentre la cannella sembra essere uno degli ingredienti più antichi: si narra che i primi ad averla inserita nella ricetta della Baklava fossero gli Assiri.
Anche il miele, il “collante” che lega insieme tutti gli elementi di questo dolce, non è sempre dato per scontato: può essere sostituito egregiamente anche soltanto dallo sciroppo di zucchero, la cui preponderante dolcezza viene smorzata dal succo di limone.
La particolarità di questo dolce, però, risiede nella sua struttura a strati: secondo la tradizione ortodossa questi ultimi debbono essere trentatré, come gli anni di Cristo; ogni strato va imburrato e ricoperto di frutta secca, precedentemente legata con gli altri ingredienti. Attenzione: il dolce va imbevuto di sciroppo soltanto a fine cottura, e non prima: soltanto così mantiene tutto il suo aroma e la fragranza che lo rende uno dei dolci etnici più buoni che conosciamo.
Servilo accompagnato da un vino bianco dolce e leggero, oppure da tè o caffè!