Un piatto che può essere considerato “unico”. La pienezza del minestrone di verdura è arricchita dal vino, alla moda antica, quando si aggiungeva per dare “energia”, insaporire e dare corpo. Per la minestra, o zuppa di verdura, le ricette sono tante, dettate dalle tradizioni regionali. In Liguria, per esempio, è tradizione aggiungere il pesto a fine cottura, insieme a della patata lessa schiacciata che renderà il minestrone più denso, tanto da “lasciare in verticale il cucchiaio”.
Un po' in tutto il nord Italia, la ricetta della “nonna” prevede anche l'aggiunta di croste di Parmigiano in cottura. È una golosità che dona pastosità e sapore a tutta la zuppa. Noi il Parmigiano l'abbiamo messo abbondante direttamente nel piatto. C'è poi chi aggiunge la pasta o il riso, per dare corposità. La pasta è piccola e compatta, di solito, altrimenti ci sono i tortellini. Noi abbiamo optato per i tortellini. Sono tipici della tradizione emiliana. Racchiudo in sé la passione dell'Emilia per i gusti ricchi, ma nascono dall'antica povera necessità di riciclare gli avanzi di carne delle tavole più ricche. La leggenda poi vuole che a ispirarne la forma fu l'ombelico di Venere, di cui rimase affascinato un locandiere di Castelfranco Emilia: incantato andò in cucina e con un lembo di pasta creò il primo tortellino ispirato alla visione che non abbandonava la sua mente.
Il cuore di carne, parmigiano, uova e burro è infatti avvolto da una “camicia” di pasta all'uovo che si avvolge tutt'intorno, creando la tipica forma a... ombelico. Ma al ripieno originale, ormai sono state affiancate infinite varianti: dalla mortadella a al prosciutto crudo, dal cappone al ragù.
Per il vino adatto ad accompagnare il minestrone ci sono diverse posizioni. Spesso si decide per dei bianchi secchi di buona struttura, magari anche aromatici.