Difficile stabilire l’origine del termine lasagna. La più probabile sembra essere il latino lasanum, a sua volta trasposizione del greco lasanon, recipiente per la cottura dei cibi.
Apicio nel suo ricettario “De Re Coquinaria” cita le lasagne, sfoglie sottili ricavate da una pasta a base di farina di grano cotte sul forno o direttamente sul fuoco, anche intervallate con la carne.
Nel XIII secolo alcuni autori tra cui Jacopone da Todi e Cecco Angiolieri citano le lasagne, ma non possiamo avere la certezza che corrispondessero a quelle attuali.
Le prime testimonianze storiche di strati di pasta alternati a formaggio sono parallele in Emilia e a Napoli e risalenti al XIV secolo. Nel 1634 in un testo partenopeo si descrive la farcitura con mozzarella e la cottura al forno. E sempre napoletana è la prima ricetta ufficiale di lasagne al pomodoro del 1881. Ma è invece estranea alla tradizione partenopea l’uso di pasta all’uovo, tipicamente emiliano.
In ogni caso esistono numerose varianti regionali delle lasagne, per questo sono un piatto molto tradizionale che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Simbolo dei pranzi in famiglia il cui solo nome evoca tavole numerose e teglie fumanti piene di condimento. La nostra ricetta si discosta un po’, ma è la dimostrazione che ci possono essere modi alternativi più veloci non per questo meno gustosi di sfruttare i vantaggi della cottura in forno per la pasta.
Gli ingredienti che suggeriamo per la composizione degli strati sono Gorgonzola, l’immancabile besciamella e rucola. Un contrasto molto originale tra questa pianta erbacea apprezzata sin dai tempi antichi ed il formaggio erborinato, entrambi dal sapore deciso mitigato dalla delicatezza cremosa della besciamella. Per questa abbiamo suggerito una preparazione casalinga e l’aggiunta di noce moscata, spezia ricavata dai semi essiccati del frutto di un albero tropicale che arricchisce tante nostre ricette dolci e salate.