Nel mondo culinario, dove il colore è spesso indice di sapore e nutrimento, la vellutata di cavolo viola emerge come un capolavoro cromatico e gustativo. Questa ricetta, che sposa semplicità e raffinatezza, offre una prospettiva innovativa su uno degli ortaggi più sottovalutati: il cavolo viola.
Il fascino del cavolo viola
Noto anche come cavolo rosso, il cavolo viola appartiene al genere delle Brassicaceae, a cui appartengono anche broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiore, verza e cavolo cappuccio. È caratterizzato da foglie color violaceo, dato dalla presenza di antociani, che lo rende molto scenografico. È un ortaggio incredibilmente versatile: può essere gustato crudo, cotto o fermentato. Si sposa bene con molti piatti, in insalata, come contorno di carne e pesce, come farcitura di panini e hamburger. Quando lo si fa cuocere, a contatto con l’acqua, le foglie rosse diventano bluastre. Aggiungendo all’acqua di cottura del succo di limone o un goccio di aceto, il colore viola mantiene la sua brillantezza.
Come aromatizzare la vellutata: varianti di gusto
Uno dei pregi della vellutata di cavolo viola risiede nella sua versatilità: con pochi e semplici ingredienti potete creare piatti sempre nuovi.
In questa ricetta, ad esempio, abbiamo deciso di aromatizzare la vellutata con un po’ di noce moscata e succo di limone, che bilanciano la leggera nota amara del cavolo viola.
In alternativa potete aggiungere delle spezie esotiche come il cumino o il coriandolo, portando la vellutata a un nuovo livello di complessità aromatica. Per un contrasto di consistenze, invece potete utilizzare dei crostini di pane dorati o dei semi di girasole tostati.