Non c'è nulla di meglio di un piatto di pasta, a volte però cadiamo nella tentazione di fare sempre lo stesso tipo di pasta, con lo stesso condimento pensando di non aver tempo per una ricetta diversa, una che abbia magari un twist insolito rispetto alla pasta al pomodoro o ancora meglio alla pasta con il tonno che nell'immaginario collettivo è la pasta veloce che sanno fare gli uomini che rimangono a casa d'estate quando la moglie è in vacanza. Pasta in bianco e una scatoletta di tonno, non proprio un'immagine da veri gourmet. E invece il nostro chef Stefano De Gregorio è riuscito nel miracolo di trasformare una cosa semplice come pasta e tonno in un piatto davvero delizioso ma allo stesso tempo semplice e veloce da preparare. Un piatto adatto ai pranzi veloci ma anche alle cene davanti alla televisione tornati dall'ufficio, tutto quello di cui avrete bisogno è la lista della spesa, pentola e padella.
La pasta con il tonno di chef Deg è una pasta che parla sardo dall'inizio alla fine, perchè ha scelto dei malloreddus, del pecorino sardo e del pomodoro camone da aggiungere al tonno, al limone e alla pancetta affumicata. I malloreddus, detti anche gnocchetti sardi, sono una pasta tipica dalla forma di conchiglie rigate lunghe fatte di farina di semola e acqua. Ogni provincia poi gli ha dato un suo nome: nel Sassarese sono chiamati cigiones o ciciones, nel Logudoro macarones caidos o macarones de punzu, nel Nuorese cravaos. Da sempre si tratta di un piatto preparato per occasioni speciali, che siano feste, sagre paesane o matrimoni. Il termine malloreddu è il diminuitivo di malloru che in sardo campidanese (della Sardegna meridionale e centro meridionale) significa toro. Quindi i malloreddus sono i vitellini. L' origine di questo nome deriva dalla tradizione contadina, perchè il prodotto panciuto che si ottiene dalla lavorazione era simile al vitellino. La lavorazione era esclusivamente artigianale e avveniva in casa impastando la semola di grano duro con l'acqua e con l'impasto si creavano poi delle listarelle arrotolate di pasta che erano poi tagliate a cubetti e schiacciate successivamente contro l'estremità di un cesto di paglia che veniva chiamato ciuliri (setaccio) per ottenerli rigati oppure contro un tagliere di legno per ottenerli lisci. Il tipico condimento dei malloreddus è alla campidanese, cioè in accompagnamento a un ragù fatto con la salsiccia sarda con salsa di pomodoro, pistilli di zafferano e pecorino sardo grattugiato. Originariamente lo zafferano era inserito nell'impasto.
Rimane sempre il pecorino grattugiato ma niente ragù per noi: solo tonno e pomodoro camone. Tra le tante varietà di pomodoro, il camone si distingue per la sua tipica colorazione che va dal rosso-arancio della parte inferiore al verde scuro in prossimità del picciolo. Segno particolare del pomodoro camone è la sua croccantezza, la polpa è decisamente carnosa e il sapore gradevolmente dolce-acidulo. Per assaporarlo al meglio dovete provarlo crudo in insalata, condito con un filo di olio extravergine d’oliva e sale, che potete accompagnare da un buon bicchiere di vino bianco acidulo. Può anche essere impiegato per preparare salse fresche e dal gusto deciso, oppure per accompagnare piatti di carne e di pesce, o ancora per arricchire sifiziosi piatti di pasta come il nostro. A differenza degli altri pomodori, il camone è di stagione in inverno.