Secondi Piatti
Chef Bene Insieme - 30/01/2020

Caciucco

Tempo totale : 70 min
Difficoltà : Media
Kcal : 300-400 Per porzione
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Ingredienti

4 persone
400 g di filetti di pesce misto triglie, rana pescatrice, spigola
12 gamberoni, puliti e pronti per la cottura
200 g di vongole
120 g di calamari, tagliati ad anelli
1 carota
1 finocchio
150 g di patate farinose
1 gambo di sedano
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
1 peperoncino rosso
3 cucchiai di olio d’oliva
1 bustina di zafferano, da 0,1g
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
200 ml di vino bianco secco
500 ml brodo di pesce, circa
400 g di passata di pomodoro
sale e pepe
1-2 cucchiai di succo di limone
1 peperone rosso
basilico, per guarnire

Dici “caciucco” e non puoi che pensare alla Toscana. Ha i suoi natali nella città di Livorno, ed è una zuppa di pesce ricca, anche se ha origine povere... Il pesce scelto, infatti, non è ricercato, anzi sarebbe da scegliere tra il pesce cosiddetto “povero”. Ricca deve essere la varietà. In origine 13 specie diverse, ma scelte tra diversi gruppi: molluschi cefalopodi (polpi, seppie o calamari), molluschi bivalvi come le cozze e le vongole, poi i pesci da scoglio, i crostacei e i tranci, di palombo e nocciolo. Tutti i pesci che hai scelto andranno cotti secondo le loro tempistiche, in salsa di pomodoro ben “spessa”, poi il tutto sarà accomodato su crostoni di pane abbrustolito cosparso con aglio. Col tempo, sono nate tante interpretazioni, ognuna con uno spunto diverso, o delle comode, ma contestatissime, soluzioni pronte surgelate che hanno sollevato l'orgoglio culinario dei livornesi e lo hanno spinto a lottare per proteggerne le caratteristiche e l'integralità, ottenendo una rispettosissima attenzione.

È un piatto di origini povere, dicevamo, nato sembra nel Rinascimento per sfamare le famiglie dei pescatori, sfruttando il pesce invenduto, insaporito e “inspessito” dal pane bruschettato. Il nome potrebbe derivare dallo spagnolo “cachuco”, termine usato per indicare un pesce simile al dentice ma anche il pesce in generale. Oppure, dal turco “kuzuk”, che significa “di piccole dimensioni”, proprio come i tagli del pesce necessari a questa zuppa. La ricchezza delle varietà, invece, è il simbolo dell'anima livornese cosmopolita, unione di genti e comunità diverse: dall'ebraica a quella armena o greca, e poi quella tedesca, francese o portoghese, solo per citarne alcune. È la fusione di culture e tradizioni diverse che si rispecchia nel piatto della città per eccellenza. Perché, come diceva Giovanni Verga, “Il mare unisce i popoli che divide”.

Procedimento

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Step 1

Lava i filetti di pesce e tamponali con carta da cucina. Lava i gamberi e falli sgocciolare bene. Lava e pulisci le vongole. Sciacqua i calamari e falli sgocciolare.

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Step 2

Lava e monda le verdure e tagliale a dadini di circa 1 cm. Sbuccia la cipolla e tritala finemente. Trita l’aglio dopo averlo sbucciato. Trita finemente anche il peperoncino dopo avere eliminato i semini.

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Step 3

Riscalda l’olio in un tegame capiente, aggiungi le verdure, la cipolla e l’aglio e fai rosolare il tutto a fiamma moderata mescolando. Unisci il peperoncino, lo zafferano e il concentrato di pomodoro. Bagna con il vino bianco.

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Step 4

Porta all’ebollizione e fai addensare a fiamma moderata (circa la metà del liquido). Unisci il brodo di pesce e la passata di pomodoro e porta all’ebollizione. Abbassa la fiamma e continua a cuocere a fiamma lenta per ancora 10-15’.

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Step 5

Eventualmente aggiungi ancora del brodo. Insaporisci con sale, pepe e succo di limone. Riduci il tutto in purea con un frullatore a immersione.

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Step 6

Lava il peperone, mondalo, taglialo a pezzetti e aggiungilo alla zuppa. Taglia a pezzi i filetti di pesce e versali insieme ai gamberoni, le vongole e ai calamari nella zuppa bollente.

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Step 7

Spegni il fornello, copri il tegame e fai cuocere per 6-8’.

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Step 8

Aggiusta di sale e pepe, guarnisci con il basilico e porta subito in tavola.