Siete stanchi di proporre il classico Pandoro con la crema al mascarpone in tutti i pranzi e le cene natalizie? Ecco un’alternativa originale e golosa per variare il dessert delle feste.
Il tipico dolce di Natale di Verona si trasforma in questa ricetta in una millefoglie rivisitata, arricchita dal sopore dolce e leggermente acidulo dei frutti di bosco.
Origine del pandoro
Dolce semplice nell'elenco degli ingredienti quanto difficile nella lavorazione, che richiede una lievitazione molto lunga, il pandoro richiama già nel nome il suo essere soffice e di colore dorato.
Contiene infatti farina, zucchero, uova, burro e lievito ed essendo un dolce molto lievitato richiede diverse fasi di impasto alternate a momenti di riposo per la lievitazione. La sua caratteristica forma a stella, con otto punte, rivela la sua origine, o almeno una delle tre teorie che cercano di spiegare chi lo abbia inventato: secondo alcuni, sembra infatti che il pandoro derivi dal nadalin, un antico dolce veronese a forma di stella che a Verona si preparava tradizionalmente per Natale.
C'è però chi fa risalire l'origine di questo soffice dolce ancora più indietro nel tempo e in altre latitudini: per la precisione alla corte di Vienna, dove i pasticceri della casa reale preparavano un dolce di pasta di brioche lievitata.
La terza teoria gioca in casa: durante il Rinascimento, in Veneto le famiglie più ricche consumavano il cosiddetto "pan de oro", ricoperto di foglie sottilissime di oro zecchino.
Una ricetta insolita
Sia che vogliate portare in tavola un dolce diverso dal solito alla fine del pranzo di Natale, sia he vogliate riciclare il pandoro avanzato, questa ricetta ben si presta a trasformare il classico lievitato in qualcosa di innovativo.
Basta ricavare delle fette di pandoro usando un coppapasta, quindi tostarle in padella e poi servirle alternando uno strato di coulis ai frutti di bosco, ottenuta cuocendoli velocemente con un po' di zucchero finché si sfaldano.
Se avanza, conservate la salsa di frutti di bosco e riutilizzatela nei giorni successivi insieme a pandoro, panettone, biscotti e yogurt.
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