Il Lardo di Colonnata è una vera eccellenza italiana. Protagonista della tradizione salumiera toscana, per secoli è stato lavorato nelle storiche conche di marmo delle Alpi Apuane, in un territorio tra Carrara e Massa Carrara.
La storia del lardo di Colonnata
Lavorato fin dall’epoca romana, il lardo di Colonnata ha origini antiche: si narra che i legionari romani mettevano il grasso di maiale a “stagionare” nelle cavità marmoree delle cave, trovando presto un metodo che ne valorizzava il sapore e la consistenza. Nel Medioevo e poi nel Rinascimento, questa pratica si consolidò nell’area di Colonnata (frazione di Carrara), dove nacque il metodo che sopravvive ancora oggi.
Il metodo di produzione tradizionale
Il vero lardo di Colonnata si produce ancora oggi nelle conche di marmo scavate a mano: ogni strato di lardo viene alternato a sale grosso, pepe nero, spezie aromatiche, erbe (alloro, rosmarino) e a volte aglio e salvia. Le conche in marmo mantengono una temperatura e un’umidità costanti, favorendo una lenta disidratazione e un affinamento delicato del lardo. Dopo alcuni mesi (anche fino a un anno), il lardo assorbe lentamente i profumi delle spezie e acquista una consistenza burrosa, saporita ma equilibrata.
Come si mangia il lardo di Colonnata
Il lardo è perfetto servito a fette sottili, un classico è il crostone con lardo scottato: si passano brevemente le fettine in padella bollente 2-3 secondi, poi si adagiano su pane caldo e si completa con un filo d’olio extravergine d’oliva e una fogliolina di maggiorana o timo.
Ma il lardo è molto di più di un semplice antipasto. Provalo in queste ricette creative:
- Crema di zucca, lardo e gorgonzola
- Linguine al lardo
- Pinsa romana con lardo e miele