Salute
Mangiare bene, muoversi tanto, conoscere a fondo il proprio corpo e la propria mente: ecco la ricetta perfetta per vivere in salute e in armonia.


Salute e Benessere
Come rimanere sane e robuste in menopausa
Ogni donna deve fare i conti con l’arrivo della menopausa, che in media si verifica intorno ai 50 anni. I sintomi della menopausa variano da donna a donna, ma alcuni sono piuttosto comuni (come le vampate di calore, le sudorazioni notturne, i disturbi del sonno o gli sbalzi dell’umore). Parallelamente, la densità ossea comincia a diminuire.
Perché si va in menopausa? A causa degli ormoni. Il calo ormonale, unito al naturale processo d’invecchiamento, rende difficile mantenere il controllo del peso corporeo e parallelamente aumenta la fragilità ossea, tipica dell’osteoporosi. Molte donne durante la menopausa cambiano stile di vita: quasi senza accorgersene, tendono a essere meno attive e a mangiare di più del necessario.
Come vivere la menopausa come una fase speciale della vita? Ecco un breve promemoria per superarla al meglio e invecchiare in salute.
Ritagliarsi uno spazio solo per sé
Assolti i compiti procreativi e di accudimento della prole, finalmente in questa fase della vita ogni donna può ritagliarsi uno spazio tutto suo, in cui coltivare passioni e hobby.
Stare in movimento
Mantenere uno stile di vita attivo è indispensabile per prevenire il sovrappeso e favorire la salute delle ossa. Camminare, svolgere le normali attività quotidiane, fare le scale, ballare: ogni movimento è salute. Muovendoci, non solo aumentiamo il dispendio energetico, ma favoriamo anche la deposizione del calcio nelle ossa e, quindi, combattiamo l’osteoporosi.
Mantenere il controllo del peso corporeo
Se il peso corporeo aumenta, l’autostima facilmente vacilla, ma non solo. Il sovrappeso è correlato a problematiche quali ipercolesterolemia, aumento della pressione arteriosa, e insulino-resistenza. Nella pratica quotidiana è consigliato mantenersi attivi, mangiare con equilibrio e pesarsi regolarmente una o due volte al mese.
Mangiare bene
Durante la menopausa l’alimentazione abituale deve essere equilibrata in nutrienti, ricca di verdura, frutta, cereali integrali e derivati, legumi, piccole porzioni di latte parzialmente scremato o yogurt, carne e pesci magri, uova. Fate attenzione al consumo di dolci (con moderazione).
Aumentare l’introito di calcio
Verdure, cereali e derivati, mandorle, semi di sesamo, yogurt e latte parzialmente scremato, acqua: sono tutti alimenti importanti per ricoprire perfettamente l’aumentato fabbisogno di calcio in menopausa.
Ridurre le porzioni
A 50 anni il fabbisogno energetico è inferiore che a 20-30 anni, quindi anche le porzioni devono essere ridimensionate.
Evitare/limitare il consumo di alcool
Il vino a basso tenore alcolico, è permesso solo se gradito, da bere preferibilmente a pasto e in quantità moderata (un bicchiere da 125 ml al giorno).
Bere acqua per reintegrare le perdite idrosaline
L’acqua è il miglior integratore di sali minerali, il cui consumo giornaliero deve essere pari a un litro e mezzo (circa 6-8 bicchieri al giorno).

Salute e Benessere
Celiaco Vuol Dire...
La celiachia è una intolleranza permanente al glutine. Ecco come riconoscerla e curarla
La malattia celiaca (o celiachia) è una infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Il glutine è la componente proteica che si trova nel frumento e in altri cereali, ad esempio farro, orzo, segale, avena, kamut, spelta, triticale, bulgur, malto e seitan.
La celiachia è una patologia autoimmune ed è anche chiamata anche enteropatia immuno-mediata, enteropatia glutine-sensibile. “Enteropatia” significa malattia dell’intestino. È infatti l’intestino del celiaco che non riesce ad assimilare il glutine, che quindi viene considerato un agente tossico.
Quali sintomi?
La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo, che va dai sintomi intestinali a quelli extraintestinali fino all’associazione con altre malattie autoimmuni. A differenza delle allergie al grano, la Celiachia e non è indotta dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione.
In alcuni casi i soggetti presentano classici quadri di malassorbimento, perdita di peso e carenze nutritive. Possono poi comparire crampi debolezza muscolare afte disturbi psichici dolori ossei, afte, oltre a carenze di ferro. In ultima analisi ricordiamo che alla celiachia possono essere associate malattie come diabete, epatite cronica, artrite reumatoide, alterazioni della tiroide e dermatite erpetiforme.
Come si identifica?
La celiachia può essere diagnosticata con assoluta sicurezza attraverso la ricerca sierologica, che si effettua mediante dosaggi anti tTg sierologici: anticorpi anti transglutaminasi ed antiendomisio di classe igA; oppure con la biopsia della mucosa duodenale in corso di duodenoscopia.
È importante ricordare che per diagnosi definitiva di celiachia è necessaria la biopsia del intestino tenue dopo aver prelevato un pezzettino di tessuto per vedere l atrofia dei villi intestinali. Nel dubbio mai cominciare un dieta senza glutine anche per non compromettere la possibilità di una corretta diagnosi della malattia sia per confermarla che per smentirla.
Come si cura?
Al momento solo con la dieta glutinata (senza glutine). È, infatti, l’unica terapia disponibile per la celiachia e va eseguita con rigore per tutta la vita.
Lo sapevi che…
Il glutine non è presente nel chicco del cereale o nella farina, ma si forma solo in seguito all’aggiunta di acqua e alla formazione dell’impasto.

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Il sole: come proteggersi dai raggi UVA e UVB
l sole è la stella a noi più vicina e la sua luce è di gran lunga la più importante fonte di energia per la vita sulla Terra.
La luce del sole è quindi per tutti noi fonte di vita, di calore ed è ciò che ci permette di ammirare le meraviglie del mondo. Come spesso accade, però, tra i suoi immensi benefici si nascondono anche alcune insidie, che è bene conoscere per esporsi in tutta sicurezza al caldo abbraccio dei suoi raggi.
La luce del sole, che noi vediamo bianca, è composta da uno spettro di radiazioni elettromagnetiche di diverse lunghezze d’onda, che possiamo suddividere in tre categorie:
la luce visibile, che percepiamo con i nostri occhi, le cui diverse lunghezze d’onda sono rappresentate dai colori dell’arcobaleno;
la radiazione infrarossa, che percepiamo come calore, ha una lunghezza d’onda maggiore di quella visibile (e in particolare del colore rosso);
la radiazione ultravioletta, infine, ha una lunghezza d’onda inferiore alla luce visibile (e in particolare del colore violetto) ed è invisibile agli esseri umani, ma può essere percepita da alcuni uccelli e insetti.
La radiazione ultravioletta (abbreviata in UV), viene spesso distinta in due categorie che ne indicano la diversa lunghezza d’onda:
UVA, cioè i raggi ultravioletti a più bassa energia e maggiore lunghezza d’onda, che penetrano in profondità nella pelle e sono responsabili principali dell’abbronzatura immediata. Possono portare danni a lungo termine;
UVB, cioè raggi ultravioletti a più alta energia e lunghezza d’onda inferiore, che sono meno penetranti e sono responsabili dell’abbronzatura più duratura ma anche di eritemi e scottature.
La radiazione ultravioletta è dunque responsabile dell’abbronzatura (attivando la produzione di melanina, che, ricordiamolo, è il modo in cui l’organismo si difende dai raggi UV), ma non solo: è anche una delle cause dell’invecchiamento cutaneo e può portare a sviluppare alcuni tipi di cancro della pelle, oltre a danneggiare gli occhi.
Per limitare i danni che l’esposizione alla luce del sole può portare alla nostra pelle e ai nostri occhi è importante proteggersi accuratamente durante tutto l’anno, ma in particolar modo durante la stagione estiva.
Largo quindi agli occhiali da sole, soprattutto quando i raggi del sole sono particolarmente violenti o riverberano su superfici riflettenti (come acqua, neve o sabbia), alle creme idratanti, che tengono la nostra pelle in salute tutto l’anno (e in particolare quando il clima si fa più caldo), e alle protezioni solari, di buona qualità, applicate con regolarità e scelte in modo mirato e coerente con il nostro fototipo.
Ricordiamo anche di scegliere protezioni solari più alte nel caso ci recassimo in montagna, vicino all’Equatore o ai Tropici: in queste aree i raggi del sole sono più diretti e possono provocare danni maggiori.

Salute e Benessere
Sfuggire alle zanzare
D’estate non c’è nulla che possa essere fastidioso quanto la presenza delle zanzare… o forse sì: il loro morso!
Per combattere le zanzare è importante conoscerle, ecco quindi alcune informazioni utili e alcuni consigli per sfuggire a questi insetti molesti e per evitare che si moltiplichino.
Identikit
Le specie di zanzara oggi più diffuse in Italia sono due: la zanzara comune (Culex pipiens) e la zanzara tigre (Aedes albopictus). La prima è attiva durante la notte, mentre la seconda è particolarmente aggressiva durante il giorno. In entrambi i casi è la femmina a mordere. Dopo circa 60 ore, depone le uova (fino a 80 per volta) nell’acqua stagnante. Le zanzare non hanno una vista particolarmente sviluppata, ma sono attirate dagli odori e dal calore.
La prevenzione
È importantissimo assicurarsi di non fornire alcun ambiente idoneo alla riproduzionedelle zanzare in casa, in terrazzo o in giardino. Eliminate l’acqua dai sottovasi, assicuratevi che non ci siano ostruzioni nelle grondaie, e, in generale, fate in modo che non ci sia acqua stagnante da nessuna parte, inclusi i teloni per coprire legna o attrezzature.
Coprite ermeticamente i contenitori di acqua piovana, svuotate spesso (ogni 2 o 3 giorni) le piscine gonfiabili e, se avete fontane o laghetti artificiali, teneteli puliti e introducete predatori che si nutrano di larve, come i pesci rossi. Mi raccomando, ciò riguarda solo i laghetti artificiali decorativi: non introducete pesci in altri ambienti, ne danneggereste la biodiversità.
La lotta
Per eliminare gli insetti adulti già presenti, in casa potete usare gli insetticidi specificipresenti sul mercato in forma di piastrine per fornelletti elettrici o altri emanatori, avendo cura di areare sempre i locali. All’esterno, invece, bisognerebbe affidarsi all’azione preventiva dei Comuni ed evitare il “fai da te”, che ha sempre una durata limitata nel tempo e un elevato impatto ambientale.
Per allontanare gli insetti adulti, il metodo più efficace è un ventilatore: le zanzare non sono buoni volatori e non riescono a contrastare la corrente d’aria. Esistono in commercio anche trappole che sfruttano l’anidride carbonica per attirarle e intrappolarle. Le trappole “fatte in casa” con bottiglie di plastica, a base di lievito e acqua zuccherata, sebbene economiche, non hanno purtroppo alcun effetto rilevante. Assolutamente da evitare sono invece le trappole luminose che, oltre ad avere uno scarsissimo effetto sulla popolazione di zanzare, uccidono gli insetti utili.
Ultimo, ma non meno importante, è l’utilizzo di repellenti, ambientali o per il corpo, da usare però sempre con giudizio. Tenete anche a mente che la zanzara tigre riesce a trapassare anche i tessuti leggeri, quindi gli abiti non sempre costituiscono una protezione efficace.
I rimedi
Se, nonostante la prevenzione e tutti i tentativi di tenerle lontane, le zanzare sono riuscite a pungervi, la cosa in assoluto più importante da fare è… non grattarsi. Grattandoci peggioreremo solo il prurito e incorreremo nel rischio di infezioni. Esistono in commercio molte lozioni lenitive, ma in caso di emergenza esistono alcuni “rimedi della nonna” a cui si può ricorrere, come cubetti di ghiaccio, un pizzico di bicarbonato di sodio o una foglia di aloe vera.

Salute e Benessere
Proteggere il cuore con il cibo
Le malattie cardiache colpiscono un numero enorme di persone con conseguenze pesanti sulla società, sulla vita delle persone ammalate e dei loro familiari.
Per proteggere il cuore la parola d’ordine è adottare uno stile di vita salutare: dieta equilibrata, controllo del peso corporeo, praticare regolarmente attività fisica, smettere di fumare, ridurre lo stress nelle proprie giornate.
Alcuni consigli per proteggere il vostro cuore:
• bilanciare le calorie con l’attività fisica per mantenere il controllo del peso;
• consumare quotidianamente verdura, frutta, cereali integrali, pesce azzurro più volte a settimana, olio di oliva, semi e frutta secca. In particolare, mangiare ogni giorno 3-5 noci è una buona abitudine perché le noci contengono acidi grassi essenziali con una spiccata azione protettiva nei confronti del sistema cardiovascolare;
• ridurre il consumo di sale mentre si cucina e non mettere la saliera in tavola; per insaporire i cibi utilizzare erbe e spezie (salvia, menta, rosmarino, erba cipollina, aglio, scalogno eccetera);
• prediligere il consumo dei grassi essenziali omega 3 e omega 6, quindi mangiare più volte a settimana pesce – sardine, alici, halibut, sgombro, trota – e consumare regolarmente frutta secca e olio di oliva extravergine;
• limitare il consumo di carni grasse, salumi, formaggi. Mangiare ogni giorno legumi: fagioli, lenticchie, ceci, soia, piselli…
Se avete già avuto una malattia cardiovascolare o avete familiarità per queste malattie, parlate con il vostro medico e con un nutrizionista per ridurre i rischi e migliorare la vostra condizione grazie a un piano alimentare personalizzato e uno stile di vita vincente.

Salute e Benessere
SOS, trigliceridi alti
L'innalzamento dei trigliceridi nel sangue può essere di tipo primario o secondario. Nel primo caso la causa è genetica - infatti si parla di ipergliceridemia familiare - e spesso si verifica in soggetti obesi o in sovrappeso; nel secondo, invece, è da imputarsi in particolare a uno scorretto stile di vita o ad alcune patologie, quali il diabete, l’ipotiroidismo e l’insufficienza renale.
I TRIGLICERIDI CHE COSA SONO?
Si tratta di sostanze grasse prodotte nel fegato attraverso la trasformazione degli zuccheri in eccesso assunti con l'alimentazione scorretta. I trigliceridi hanno la sola funzione di “scorta” dei grassi per l’organismo, cioè non forniscono immediatamente energia (come il glucosio), ma vengono utilizzati solo nei momenti di emergenza, cioè quando l’organismo ha bisogno di energia.
SE SONO ALTI, QUALI RISCHI?
Insieme all’aumento del colesterolo, l’innalzamento dei trigliceridi costituisce un fattore di rischio perché danneggia le arterie e di conseguenza può portare a malattie dell’apparato cardiocircolatorio, come cardiopatie, infarto e ictus. Queste le conseguenze dirette a cui si accompagnano situazioni fisiologiche e patologiche, quali: obesità, ipertensione, sindrome metabolica, colesterolo alto, patologie a carico di fegato e reni e disequilibrio degli ormoni della tiroide.
COME PREVENIRE E CURARE L’INNALZAMENTO DEI TRIGLICERIDI
Quando gli esami del sangue evidenziano dei trigliceridi alti, ovvero maggiori dei valori di riferimento, è utile applicare qualche piccola regola per cercare di abbassarlo.
Familiarità a parte, come detto, i trigliceridi si possono alzare in pratica per tre, quattro ragioni che possiamo definire alimentari: troppa frutta (più di 2,3 frutti al giorno); troppi zuccheri semplici (più di 2,3 porzioni di dolci alla settimana); troppe bevande zuccherate e/o alcoliche; troppo zucchero aggiunto a caffè, tè o tisane.
L’alimentazione deve prevenire e/o controllare i fattori di rischio per cui risulta essere fondamentale l’adozione di un modello di comportamento alimentare che possa garantire un buon stato di nutrizione e che possa quindi essere protettivo della salute.
ECCO IN SINTESI COSA È BENE FARE IN CASO DI IPERTRIGLICERIDEMIA:
• effettuare un’attività fisica regolare (dopo accurata valutazione medica);
• ridurre o evitare l’introduzione di alcol (vino, birra, superalcolici…);
• ridurre il consumo dello zucchero e degli alimenti che lo contengono come ingrediente (bibite, bevande o succhi, dolciumi, miele, marmellata. Evitare l’eccesso di latte, yogurt e frutta);
• riportare, o mantenere, il peso corporeo entro valori di normalità mediante: - l’adozione di uno stile di vita più attivo; - la riduzione delle dimensioni delle porzioni; - il consumo di alimenti a minor contenuto di grassi, zuccheri semplici;
• prediligere il consumo di tagli di carne più magri;
• ridurre o evitare l’introduzione di grassi animali e limitarsi a 3/4 cucchiai di olio extravergine di oliva al dì;
• ridurre il consumo degli alimenti che contengono grassi come ingrediente (formaggi soprattutto stagionati, salumi, torte o dolci ricchi di panna e uova);
• non eccedere nel consumo di sale, perché se utilizzato in eccesso può favorire l’insorgere dell’ipertensione arteriosa. Per aromatizzare le pietanze è consigliabile utilizzare erbe, spezie e succo di limone.
BUONI CONSIGLI
1. Mangiare al max 2 frutti al giorno quindi circa 400g di frutta al netto prediligendo la frutta che contiene meno zucchero come pere, arance, cocomero, melone, fragole e pesche.
2. Mangiare una porzione o massimo 2 di dolci a settimana.
3. Non usare zucchero o miele o fruttosio per dolcificare le bevande.
4. Bere acqua e non succhi o bevande zuccherate.
5. Bere massimo un paio di bicchieri di vino preferibilmente rosso a settimana.
Questo articolo ha un carattere puramente informativo. Le informazioni contenute sono rivolte a persone maggiorenni e in buono stato generale di salute. Il lettore pertanto utilizzerà tali informazioni sotto la sua unica ed esclusiva responsabilità. In nessun caso il dietista potrà essere ritenuto responsabile di eventuali danni sia diretti sia indiretti o da problemi causati dall’utilizzo delle informazioni suggerite o degli schemi dietetici proposti.