Il riso alla cantonese è uno dei piatti simbolo della cucina cinese e tra i più amati in Occidente. Facile e veloce da preparare con pochi ingredienti, è perfetto per portare in tavola un po’ di Oriente.
Le vere origini del riso alla cantonese
Anche se il nome fa pensare alla regione cinese del Canton, il riso alla cantonese che conosciamo in Occidente è in realtà ispirato al Yangzhou fried rice, una ricetta tradizionale della provincia cinese del Jiangsu. In Cina, questo piatto viene spesso servito al posto del pane per accompagnare le pietanze principali.
La sua forza sta nella semplicità: riso bianco saltato con uova, piselli, cipollotto, prosciutto cotto (o altre carni), olio di semi e salsa di soia.
Nel tempo, è diventato un classico dei menù nei ristoranti cinesi di tutto il mondo, adattandosi a gusti e abitudini locali.
Che tipo di riso usare per il riso alla cantonese
La scelta del riso è fondamentale per la buona riuscita del piatto. Per ottenere chicchi ben sgranati e non collosi, è meglio scegliere varietà a chicco lungo come il basmati o il jasmine. Una volta cotto, il riso va saltato velocemente in padella insieme alle uova strapazzate, ai piselli e ai cubetti di tacchino o di prosciutto, per poi essere insaporito con un filo di salsa di soia.
Riso alla cantonese: varianti per tutti i gusti
Uno dei motivi per cui il riso alla cantonese piace così tanto è la sua versatilità. Si presta a numerose varianti, facili da adattare in base alle preferenze o a ciò che si ha in dispensa.
Per una versione vegetariana, per esempio, basta sostituire la carne con del tofu e aggiungere verdure come carote, zucchine o peperoni tagliati a julienne. Chi invece preferisce un gusto più ricco può optare per del pollo grigliato o dei gamberetti da aggiungere insieme agli altri ingredienti, per un tocco di sapore in più.