Casa green
Le nostre abitudini in casa hanno un grande impatto sull’ambiente e la sua salvaguardia. Minimizza la tua influenza sulla Terra seguendo i nostri consigli.
    
    
                        Vivere Sostenibile
                    
                
                
                    Non buttarlo! Riciclare i vecchi indumenti
                        È inevitabile, a ogni cambio degli armadi si pone l’antico dilemma: lo tengo o lo butto? In alcuni casi possiamo fare poco: magari un maglione cui tenevamo molto è stato particolarmente apprezzato dalle tarme, oppure ci accorgiamo che quel golfino che ci stava così bene si è infeltrito e sarebbe piccolo persino per una bambola… Per consolarci, possiamo dedicarci a una piccola “terapia occupazionale”, riciclando gli indumenti rovinati in modo fantasioso.
 
Una calda cuccia per gli amici pelosi
Un maglione pieno di buchi può essere rammendato alla bell’e meglio e trasformarsi in una calda cuccia per i nostri amici a quattro zampe, o per quelli più sfortunati che vivono nei canili e nei gattili. Sarà sufficiente chiudere i polsi e il fondo con un punto molto semplice (tipo sopraggitto) e riempire il maglione con dell’imbottitura, eventualmente riciclata da un vecchio cuscino: doppio recupero! Attenzione a non esagerare: la zona del torso dovrà costituire una superficie spessa ma appiattita. A questo punto, chiudete anche il collo. Infine cucite le maniche al bordo del maglione in modo da creare due specie di sponde: voilà! Un caldo nido è pronto. Ovviamente maglioni di taglia diversa possono accogliere cani e gatti di diverse dimensioni.
 
Ops! Il feltro
Anche le maglie di lana infeltrite possono trovare nuova vita nel riciclo, a patto di considerare questo errore di lavaggio alla stregua di tecnica di produzione di un nuovo materiale: il feltro. La maglia di lana infeltrita è molto spessa e resistente, non si “smaglia” e può essere tagliata e cucita come un tessuto. Un golf infeltrito può rinascere come paio di pantofole grazie a forbici, un semplice cartamodello (il web ne è pieno), ago e filo.
Il feltro “involontario” può essere usato anche per realizzare borse originali, oppure, se ritagliato opportunamente, decorazioni per la casa o per l’albero di Natale.
 
C’era una volta il tweed
Vecchie gonne, giacche o cappotti di tweed (rovinati o talmente fuori moda da non essere indossabili) possono trasformarsi in morbidi pupazzi imbottiti, cuscini, paraspifferi o originali fermaporta (basterà aggiungere un sasso all’imbottitura di un piccolo cuscino): starà a voi sbizzarrirvi e scegliere i progetti più adatti alla vostra casa. In questo modo, tessuti certamente belli e di pregio, e che magari hanno fatto parte del vostro guardaroba per una vita intera, non andranno perduti, ma resteranno con voi, e non solo nel ricordo!
 
Una trapunta personalizzata
Se siete davvero esperte nell’arte del cucito, potete dedicare un cassetto alla raccolta di ritagli di lana e stoffa dei vostri indumenti, per poi utilizzarli tutti insieme per realizzare una trapunta patchwork super personalizzata: sarà la coperta più originale che possiate mai avere e parlerà di voi in modo davvero unico.
                    
                
            
    
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                    Nuova vita alle vecchie posate
                        Di tutti gli oggetti della casa, forse le posate sembrano le meno adatte a un progetto di riuso e riciclo… In realtà, però, non è così: anche loro possono essere trasformate con creatività!
Partiamo da quelle più umili: di legno e di plastica. 
Periodicamente dobbiamo sostituire i cucchiai di legno che usiamo per cucinare, perché inesorabilmente assorbono gli odori del cibo. Invece di buttarli, possiamo dar loro nuova vita utilizzandoli come etichette per piante aromatiche o altre piantine: basterà piantare il manico nel terreno (magari dopo averlo accorciato) e scrivere il nome della pianta sulla faccia convessa del cucchiaio, con una matita grassa o un pennarello indelebile.
Anche le posate “usa e getta” in plastica possono servire a questo scopo, una volta lavate e asciugate.
Le posate spaiate di metallo (alluminio, acciaio, peltro e così via) possono essere piegate a uncino e inchiodate a un’asse di legno, trasformandosi in simpatici appendiabiti, magari utili a tenere in ordine i grembiuli e gli strofinacci della cucina. Un solo accorgimento: usate solo coltelli con punta smussata che abbiano completamente perso il filo e piegate i rebbi delle forchette in modo da evitare spiacevoli incidenti. 
Un’altra idea originale per recuperare vecchie posate spaiate, magari di materiali e servizi diversi? Costruire delle campane a vento: basterà praticare un foro alla base del manico, appenderle a un filo, quindi fissarle a una base in legno.
 
Infine, se avete la fortuna di possedere posate d’argento spaiate e volete sfruttarle in modo davvero unico, potete farle trasformare in gioielli. Le forchette possono essere modellate in cerchio, con i rebbi che magicamente prendono vita; manici di coltello dalle decorazioni particolari possono essere appesi a una catena o a un laccio di cuoio, diventando ciondoli importanti e fantasiosi; cucchiai e cucchiaini possono essere ribattuti e appiattiti, in modo da poter essere decorati a traforo con l’aiuto di un chiodo e un martello.
                    
                
            
    
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                    Ospiti in arrivo: idee rapide ed economiche
                        Ricevere i nostri amici a casa è un’occasione di gioia e divertimento. Ecco alcune idee per rendere questi momenti ancora più piacevoli e per ridurre al minimo lo stress organizzativo.
 
• Se potete, e se l’invito è stato fatto con largo anticipo, organizzate dettagliatamente l’evento qualche giorno prima. Scrivete l’elenco dei piatti da cucinare, controllate gli ingredienti che vi mancano e stilate la lista della spesa. Verificate quali piatti potete preparare in anticipo, magari il giorno prima, in modo da ridurre il numero di cose da fare all’ultimo momento.
 
• In caso di ospiti inattesi, niente panico! Se la casa è in disordine e avete una mezz’ora di tempo, date una riordinata generale, giusto per togliere dalla vista la confusione più evidente. Se il tempo non c’è, non datevene pena: meglio accogliere in una casa non proprio perfetta che trovarsi con gli ospiti sulla soglia e un lavoro fatto a metà. E non è necessario che vi scusiate: un arrivo inaspettato non è colpa vostra e parlandone, il disordine si noterà di più!
 
 • Se invitate a cena qualcuno che non conoscete benissimo, chiedete informazioni su eventuali allergie, intolleranze o idiosincrasie culinarie. Eviterete così situazioni spiacevoli per voi e per il vostro ospite.
 
• Per profumare tutta la casa ed eliminare eventuali odori di cucina, mettete sul fuoco un pentolino d’acqua in cui avrete immerso bucce d’arancia (o di un altro agrume), cannella e chiodi di garofano. Tenetelo d’occhio perché non bruci e aggiungete acqua man mano che evapora.
 
• A volte il maltempo mette in difficoltà noi e i nostri ospiti…. Se vi organizzerete con alcune paia di semplici pantofole di diverse misure da riservare agli ospiti in arrivo, loro vi saranno grati di potersi rilassare senza avere le scarpe bagnate, e i vostri pavimenti (magari appena puliti per l’occasione) ne beneficeranno.
 
• Conservate campioncini di saponi e cosmetici: potrete metterli in un grazioso cestino nel bagno, a disposizione degli ospiti.
                    
                
            
    
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                    Decorare con le uova la casa e la tavola di Pasqua
                        Il simbolo per eccellenza della Pasqua è l’uovo, da sempre evocativo del rinnovamento e della rinascita: ecco alcune idee per decorare le uova e abbellire la casa e la tavola del pranzo di Pasqua in modo semplice ed economico, ma di sicuro effetto.
 
Le uova colorate
Potete decidere se usare uova svuotate o bollite.
 
Per svuotarle, praticate un foro di mezzo centimetro alla base e un piccolo foro all’apice con uno spillo. 
Passando attraverso il foro più grande, bucate il tuorlo con una graffetta, quindi soffiate nel foro più piccolo per far uscire il contenuto. Sciacquate più volte l’interno del guscio con acqua e aceto (magari con l’aiuto di una pipetta) e infine mettetelo ad asciugare all’aria.
 
Se preferite le uova sode, potete ottimizzare il vostro tempo tingendole mentre le bollite.
Mettete in un pentolino acqua, un cucchiaio di aceto e qualche goccia di colorante alimentare. Bollite le uova per almeno 20 minuti e fatele raffreddare nella loro acqua per ottenere un colore più intenso.
Potete anche provare a tingerle con colori naturali, tenendo presente che ci vorrà più tempo e che i colori finali risulteranno molto tenui, soprattutto se non avete a disposizione uova bianche.
 
Ecco alcune idee:
- barbabietole per uova rosse;
- un paio di bustine di tè per uova marroncine;
- vino o succo d’uva per uova viola;
- bucce di cipolla per uova gialle;
- spinaci per uova verdi;
- paprika per uova arancioni.
Se avvolgerete le uova con alcuni giri di elastico di gomma prima di tingerle, potrete ottenere interessanti sfumature.
 
Le uova (svuotate o bollite) possono essere poi decorate con le tempere (magari con l’aiuto di stencil), a decoupage (incollando immagini ritagliate da tovaglioli a tema), oppure con la colla e il glitter. 
Un’altra idea può essere quella di avvolgerle in strati di carta velina, chiudendole come si farebbe per le uova di Pasqua tradizionali.
Gli usi
Le uova colorate possono rappresentare dei divertenti segnaposto, essere inserite con l’aiuto del fil di ferro in un centrotavola di fiori freschi o far parte di un’originale corona di Pasqua.
Le uova possono anche trasformarsi in originali vasetti, per una tavola all’insegna della primavera. Basterà “scoperchiarle” come faremmo per le uova alla coque, svuotarle e praticare dei forellini sul fondo. A questo punto mettete le uova nel loro contenitore oppure in un portauovo, ponete un sassolino dentro a ognuna per favorire il drenaggio, riempitele di terriccio e, in superficie mettete alcuni semi di erba (o di frumento) coprendoli con un ulteriore sottile strato di terriccio. Innaffiate, lasciate il tutto vicino a una finestra esposta al sole e dopo 6 o 7 giorni… voilà, le piantine saranno cresciute e i vostri vasetti-uovo vi faranno fare un figurone.
                    
                
            
    
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                    Luce e gas: come risparmiare sulle bollette
                        Bollette di luce, gas e acqua fanno parte di quella rosa di “spese fisse” difficilmente comprimibili, di cui le famiglie tentano in ogni modo di alleggerire il peso. La via più sicura per risparmiare è, ovviamente, contenere il più possibile, ma non sempre è facile, soprattutto se in famiglia ci sono anziani e bambini. Ecco dunque qualche suggerimento pratico per risparmiare comunque. 
Partiamo dalla bolletta elettrica. 
Innanzitutto, bisogna sapere che il peso delle imposte è molto alto, circa il 40%. Si può però agire sul restante 60%, ricorrendo alle opportunità del mercato libero e cercando il fornitore che propone la tariffa più conveniente per le proprie esigenze. Certo, confrontarle non è facile, ma gli addetti ai lavori hanno calcolato che una famiglia media di 4 persone può arrivare a risparmiare anche 160 euro all’anno. 
Negli ultimi anni, poi, c’è stato un uso crescente della tariffa bioraria, vale a dire prezzi differenziati a seconda dei momenti della giornata e dei giorni della settimana: risparmio assicurato se, condominio permettendo, si concentrano i consumi dalle 19 alle 8 del mattino nei giorni feriali, e durante tutto il weekend e i festivi. 
Non bisogna dimenticare, però, che alla base di ogni risparmio ci sono buone abitudini casalinghe, che in questo caso si traducono in un uso consapevole dell’energia(ragionamento che vale anche per gas e acqua). Due consigli di estremo buon senso: 
• usate lampade a basso consumo energetico;
• cercate di spegnere del tutto gli elettrodomestici, evitando lo stand-by: il solo televisore rappresenta l’11% del consumo energetico di una famiglia tipo, quindi spegnerlo quando non serve è decisamente utile.
 
Anche il gas è una voce di bilancio familiare importante, che pesa soprattutto in inverno a causa dell’impianto di riscaldamento. Come fare? Regolatelo a temperatura costante(tra i 18°C e i 20°C), evitando di accenderlo e spegnerlo più volte al giorno: diminuire di un solo 1°C la temperatura nelle stanze consente un risparmio pari al 6%. Attenzione anche alla notte: l’ideale è mantenere la temperatura sotto i 10°C, ne beneficia anche la salute.
Tutto l’anno, poi, possiamo ridurre il consumo mettendo in pratica alcuni trucchetti ai fornelli: cuocete sulle piastre di dimensione proporzionata rispetto al diametro delle padelle e, se possibile, utilizzate i coperchi e terminate la cottura sfruttando il calore residuo – questa strategia vi permetterà di spengere la fiamma in anticipo.
Inoltre, non dimenticate l’appuntamento con la manutenzione della caldaia: la sua efficienza è il miglior risparmio possibile.
 
Nelle situazioni economiche particolarmente difficili, infine, c’è la possibilità di richiedere il bonus sociale energia, grazie al quale si può avere il diritto a uno sconto di circa il 20% sulla bolletta della luce e del gas. Per avere ulteriori informazioni si può andare sul sito dell’Autorità dell’Energia e del Gas.
                    
                
            
    
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                    Un giardino in miniatura
                        Si chiama terrarium ed è un modo creativo 
per abbellire di verde la nostra casa. Vediamo come si fa
 
Il terrarium o bottle-garden è un contenitore di vetro trasparente in cui si possono coltivare alcune piante. Si tratta di un modo alternativo per abbellire la nostra casa con veri e propri giardini in miniatura. Realizzare un terrarium da soli è abbastanza semplice (la cosa fondamentale da tenere presente è quella di creare delle condizioni particolari, ovvero un ambiente semichiuso e saturo di umidità), per il resto bastano: un contenitore, del terriccio, delle piantine e un po’ di pazienza, che verrà ripagata al termine della creazione. Allora che ne dite, proviamo? Per facilitarvi in questo lavoretto fai da te, abbiamo realizzato un video tutorial per farlo insieme a voi. Lo troverete alla fine dell’articolo. 
QUALI CONTENITORI E QUALI PIANTE?
Innanzitutto è bene considerare che esistono due tipi di terrarium, quelli chiusi e quelli aperti.
I primi (che si possono acquistare on line o in negozi specializzati) sono ideali se volete porvi al loro interno piante tropicali abituate all’umidità dei luoghi d’origine. L’acqua presente nel terriccio condensa per evaporazione sulla superficie interna del tappo o coperchio per poi ricadere sotto forma di goccioline sulle piante, creando così un ambiente umido.
I secondi, invece, possono essere di svariati tipi, anche in base alle vostre abilità. Più sarà ampia l’imboccatura, più sarà facile inserire all’interno le vostre piantine. Oltre a vasi di vetro, possono andare bene vecchi acquari o barattoli e biscottiere senza coperchio, perfetti per accogliere piante grasse e cactus, perché in essi si crea un ambiente asciutto.
COME IN UNA PICCOLA SERRA
La sopravvivenza delle piante all’interno del terrarium è garantita dal microclima che si riesce a ricreare, diverso rispetto a quello della casa. La forma chiusa, o quasi, dei contenitori, infatti, consente di avere la giusta umidità e quantità di luce, che arriva alle piante attraverso il vetro, rigorosamente trasparente per permettere la sintesi clorofilliana.
COME SI FA?
Una volta scelto il contenitore, si andrà a inserire uno strato di pochi centimetri composto da argilla espansa che ne permette il drenaggio. Poi si passa a comporre lo strato (più spesso) di terriccio universale all’interno del quale inserire le piantine stando ben attenti a coprire bene le radici pressando la terra intorno a esse. Una volta messe a dimora le piantine, è possibile aggiungere elementi decorativi come sassi, perle e ciottoli di vetro colorati, muschi o sabbie.
RICORDA!
Se il tuo terrario è aperto, annaffia periodicamente la pianta, tenendo presente che le piante grasse e i cactus hanno bisogno di acqua una volta al mese. 
UNA MODA OTTOCENTESCA
L’idea nacque in modo casuale, nell’Ottocento a Londra, per merito del dott. Nathaniel Bagshaw Ward, un botanico che per trasportare delle specie australiane riuscì a far sopravvivere delle spore vegetali all’interno di una teca di vetro. Questo grazie alle condizioni createsi all’interno di questo contenitore.
Da quel momento, la moda del terrarium divenne molto in voga tra gli aristocratici dell’epoca vittoriana.
 
                    
                
            
    
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                    Decorare la tavola di Pasqua
                        La Pasqua si avvicina, insieme alla primavera. Le giornate si allungano, cresce la voglia di stare all’aria aperta, di godere della luce più chiara e dei colori più intensi che la natura comincia a regalarci. Perché non trasferire questa atmosfera anche nella nostra casa? Ecco qualche semplice idea per stupire amici e parenti con una tavola di Pasqua primaverile davvero originale.
 
Pranzo sull’erba
Vorreste concedervi un pic-nic ma è ancora troppo presto? Perché non far fiorire un prato direttamente sulla vostra tavola?
Unica condizione: giocare d’anticipo. Per realizzare uno splendido centrotavola su misura vi basterà disporre del terriccio (o del feltro, se preferite) in un contenitore rettangolare dai bordi bassi, e seminarvi del grano. Dovrete innaffiarlo regolarmente, avendo cura che non si formino ristagni d’acqua. In pochi giorni (8-10) le piantine saranno dell’altezza giusta per la vostra decorazione. 
Per un look meno minimalista, potete decorare il vostro prato in miniatura con dei fiori (per esempio semplici margherite, delicate roselline o sgargianti garofani), con delle uova dipinte (qui trovate i nostri suggerimenti!) oppure, nel caso di un ricevimento serale, con piccole candeline bianche. 
Se l’idea vi piace ma il tempo stringe, potete procurarvi una porzione di prato in zolla presso un vivaio, saltando a piè pari la fase della semina. In questo caso, mi raccomando, proteggete tavolo e tovaglia da eventuali fuoriuscite d’acqua o di terriccio!
 
A tutta tenerezza!
Il feltro, già nominato prima, vi servirà anche per realizzare deliziosi animaletti pasquali, ideali come segnaposto o come piccoli omaggi per gli ospiti. Per realizzarli vi basterà procurarvi:
feltro colorato in abbondanza;
una matita, forbici, ago e filo;
ovatta (o cotone idrofilo);
sagome di carta alte circa 10 cm di personaggi legati alla Pasqua (come i classici coniglietti, pulcini, agnellini, uova e colombe). Internet è un’ottima risorsa ma, se sapete disegnare, non esitate a esprimere la vostra creatività!
Dovrete procedere così: stendete un foglio di feltro di fronte a voi e ricalcatevi il contorno della sagoma due volte (verificando che le sagome siano speculari, se il feltro ha un dritto e un rovescio). Ritagliate ora le forme disegnate e sovrapponetele facendole coincidere (rovescio contro rovescio). 
Cucite i contorni a punto festone, lasciando un’apertura di circa due centimetri, attraverso la quale inserirete qualche ciuffo di ovatta o di cotone idrofilo. 
Completate l’orlatura e il gioco è fatto!