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Per te, per i tuoi ragazzi e chi ti sta intorno, ecco tanti utili consigli dei nostri esperti per condurre un solo stile di vita: quello più giusto e adatto a ognuno di noi. 

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Pulizie in casa
Soluzioni in case piccole: i giardini verticali
Se la vostra casa è piccola e ha solo finestre e nessun balcone e terrazzo, ma non volete rinunciare a dare sfogo al vostro pollice verde, la soluzione c’è.  Si possono creare vere e proprie oasi naturali anche in casa, servendosi non delle superfici orizzontali (che magari scarseggiano), ma di quelle verticali. Equivale a dire: le mura! Alle vostre pareti infatti potete appendere non solo quadri e fotografie, ma anche un bel giardino fiorito. Grazie a un bizzarro botanico francese – Patrick Blanc – oggi è possibile realizzare veri e propri giardini verticali ancorati alle pareti degli edifici, sia esterne che interne. Blanc afferma che le piante non hanno bisogno di suolo, che riveste la semplice funzione di “supporto meccanico”: in realtà sono l’acqua e i sali minerali disciolti nel terreno a nutrirle e a garantire il processo della fotosintesi, vitale per il verde. Come realizzare un giardino verticale? Con 4 strati: 1. una struttura metallica portante; 2. un telo di PVC; 3. uno strato di cartonfeltro; 4. le piante. Le colture vegetali crescono attaccate a una base in feltro, in cui scorrono acqua e fertilizzante a rilascio controllato da un timer elettronico. Il feltro garantisce inalterabilità e ottima capacità di assorbire e trattenere la miscela acqua-fertilizzante. Questo materiale viene fissato a una lastra di PVC (che funge da supporto e da isolante per l’acqua), il quale a sua volta viene fissato su una lastra di metallo (che funge da struttura di sostegno). Questa struttura, leggera e di facile applicazione, permette di realizzare un immediato e gradevole effetto estetico (con più di una varietà di piante e fiori) che dona, inoltre, una serie di benefici per chi vive l’ambiente. Un giardino verticale, infatti: 1. assorbe CO2 dall’atmosfera; 2. assorbe i raggi UV; 3. assorbe calore (se realizzato internamente) e previene la perdita dello stesso durante le ore notturne (se realizzato sulle facciate di un palazzo), mantenendo la temperatura interna gradevole;  4. è di facile realizzazione e non eccessivamente costoso, parola di architetto! Un giardino verticale casalingo ci sembra proprio essere il giusto connubio tra architettura e natura, anche in città. Non avete ancora scelto la parete adeguata?  
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Pulizie in casa
Tutto pulito e in ordine nel cassetto della differenziata
In certi Comuni è obbligatoria, ovunque è segno di senso civico e di coscienza ambientale: stiamo parlando della raccolta differenziata, una pratica sempre più diffusa. Non basta però la buona volontà: spesso capita di trovarsi in difficoltà nel mantenere in ordine lo spazio che abbiano deciso di dedicarle. Ecco dunque alcuni consigli per differenziare con efficienza, riducendo al minimo sporco e disordine. Più spazio alla raccolta Cercate di ridurre al minimo l’ingombro dei contenitori: schiacciate e richiudete con il tappo le bottiglie di plastica; aprite e ripiegate su se stessi gli imballi di cartoncino; compattate le lattine premendo su uno dei lati, quindi pestandole con una scarpa pesante o uno scarpone. Pulito è meglio Lattine, bottiglie di vetro e di plastica e in generale i contenitori dovrebbero essere suddivisi nei bidoni della raccolta differenziata solo dopo aver eliminato eventuali residui di cibo o altre sostanze. Pulire i contenitori, però, è importante anche per mantenerli in ordine, liberi da odori e da eventuali “ospiti indesiderati” che potrebbero attirare. Compost casalingo Se avete un giardino, anche piccolo, potete prendere in considerazione l’idea di creare un bidone per il compostaggio nel quale far convergere l’erba tagliata, le foglie secche e le potature, ma anche scarti di cucina come fondi di caffè o bucce di frutta e ortaggi. In questo modo, produrrete da soli un ottimo nutrimento per le vostre piante, riducendo allo stesso tempo la produzione di rifiuti.  Per gli scarti di cucina, è ideale scegliere un contenitore a chiusura ermetica e lavabile in lavastoviglie da tenere sempre sul banco di lavoro e da svuotare una volta pieno. Un prezioso alleato Il bicarbonato di sodio è un prezioso alleato contro gli odori: basterà spargerne una manciata sul fondo del bidone dei rifiuti e rinnovarlo ogni due settimane. In più, il bicarbonato assorbe l’eccesso di umidità che inevitabilmente si forma in quello spazio chiuso, facilitando enormemente le operazioni di pulizia. Volendo, potete anche aggiungere un paio di gocce di olio aromatico (per esempio alla lavanda, alla menta o al limone) per donare un gradevole e fresco profumo a questo spazio spesso trascurato. Sacchetti a go-go Anche se cercate di avere sempre con voi una borsa riutilizzabile in cui riporre gli acquisti, vi capiterà di non poter fare a meno di accettare un sacchetto di plastica o di carta in un negozio o al supermercato. In questo caso, conservateli e riponeteli vicino al vostro cassetto (o ripostiglio) della raccolta differenziata: potrete riutilizzarli in vario modo, e alla fine saranno utili per conferire i rifiuti nei vari bidoni. I sacchetti di carta potranno essere usati per la carta, quelli di plastica non riciclabile per la plastica e l’indifferenziato e i sacchetti compostabili per i rifiuti compostabili. 
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Vivere Sostenibile
Un giardino in miniatura
Si chiama terrarium ed è un modo creativo  per abbellire di verde la nostra casa. Vediamo come si fa   Il terrarium o bottle-garden è un contenitore di vetro trasparente in cui si possono coltivare alcune piante. Si tratta di un modo alternativo per abbellire la nostra casa con veri e propri giardini in miniatura. Realizzare un terrarium da soli è abbastanza semplice (la cosa fondamentale da tenere presente è quella di creare delle condizioni particolari, ovvero un ambiente semichiuso e saturo di umidità), per il resto bastano: un contenitore, del terriccio, delle piantine e un po’ di pazienza, che verrà ripagata al termine della creazione. Allora che ne dite, proviamo? Per facilitarvi in questo lavoretto fai da te, abbiamo realizzato un video tutorial per farlo insieme a voi. Lo troverete alla fine dell’articolo.  QUALI CONTENITORI E QUALI PIANTE? Innanzitutto è bene considerare che esistono due tipi di terrarium, quelli chiusi e quelli aperti. I primi (che si possono acquistare on line o in negozi specializzati) sono ideali se volete porvi al loro interno piante tropicali abituate all’umidità dei luoghi d’origine. L’acqua presente nel terriccio condensa per evaporazione sulla superficie interna del tappo o coperchio per poi ricadere sotto forma di goccioline sulle piante, creando così un ambiente umido. I secondi, invece, possono essere di svariati tipi, anche in base alle vostre abilità. Più sarà ampia l’imboccatura, più sarà facile inserire all’interno le vostre piantine. Oltre a vasi di vetro, possono andare bene vecchi acquari o barattoli e biscottiere senza coperchio, perfetti per accogliere piante grasse e cactus, perché in essi si crea un ambiente asciutto. COME IN UNA PICCOLA SERRA La sopravvivenza delle piante all’interno del terrarium è garantita dal microclima che si riesce a ricreare, diverso rispetto a quello della casa. La forma chiusa, o quasi, dei contenitori, infatti, consente di avere la giusta umidità e quantità di luce, che arriva alle piante attraverso il vetro, rigorosamente trasparente per permettere la sintesi clorofilliana. COME SI FA? Una volta scelto il contenitore, si andrà a inserire uno strato di pochi centimetri composto da argilla espansa che ne permette il drenaggio. Poi si passa a comporre lo strato (più spesso) di terriccio universale all’interno del quale inserire le piantine stando ben attenti a coprire bene le radici pressando la terra intorno a esse. Una volta messe a dimora le piantine, è possibile aggiungere elementi decorativi come sassi, perle e ciottoli di vetro colorati, muschi o sabbie. RICORDA! Se il tuo terrario è aperto, annaffia periodicamente la pianta, tenendo presente che le piante grasse e i cactus hanno bisogno di acqua una volta al mese.  UNA MODA OTTOCENTESCA L’idea nacque in modo casuale, nell’Ottocento a Londra, per merito del dott. Nathaniel Bagshaw Ward, un botanico che per trasportare delle specie australiane riuscì a far sopravvivere delle spore vegetali all’interno di una teca di vetro. Questo grazie alle condizioni createsi all’interno di questo contenitore. Da quel momento, la moda del terrarium divenne molto in voga tra gli aristocratici dell’epoca vittoriana.  
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Pulizie in casa
Bicarbonato, aceto e limone: alleati delle pulizie
Scommettiamo che con tre ingredienti sempre in dispensa o in frigo potrete igienizzare, pulire e profumare la casa risolvendo tre diversi problemi? Semplici, sostenibili e a portata di mano, i nostri alleati sono: limone, bicarbonato e aceto. Primo inconveniente, tubi intasati. Vi sarà sicuramente capitato di vedere scorrere l’acqua della vasca o del lavandino più lentamente del solito. Non è per niente igienico e funzionale: la causa sono di solito residui di sapone e capelli che occludono il tubo e ostacolano il fluire dell’acqua. Prima di ricorrere a ritrovati della chimica industriale talmente forti da doverli utilizzare con mille cautele, vi suggeriamo un “rimedio della nonna” con una sostanza che di sicuro troverete in casa.  In un pentolino scaldate l’acqua portandola quasi a bollore, quindi unite un quarto – rispetto all’acqua del pentolino – di aceto bianco. Ora mettete una manciata di bicarbonato nel tubo incriminato e versateci sopra il composto di acqua e aceto. Il risultato sarà una reazione chimica: una schiuma bianca si espanderà, liberando lo scarico. Secondo, cattivi odori. Un tappo del detersivo (così riutilizziamo anche quello) pieno di bicarbonato in frigo ci aiuterà a tenere a bada i cattivi odori. Per lo stesso motivo, possiamo spargere il bicarbonato anche sul fondo delle pattumiere della raccolta differenziata, dopo averle pulite.  Terzo, pulire le superfici. Vetri e specchi possono essere puliti con fogli di vecchi giornali imbevuti di aceto, che è anche un ottimo sostituto dell’anticalcare per il piano cottura o i rubinetti.  Invece, sfregare il limone sulle pareti del forno caldo dopo averlo spento aiuterà a togliere le incrostazioni e, se lo sporco persiste, proseguite con aceto e acqua calda. Un’avvertenza: quando provocate reazioni chimiche, ricordate sempre di far arieggiare la stanza e prestate attenzione a non avvicinarvi troppo con gli occhi.Ultima nota, ma non per importanza: tenete presente che quello che inserite nei tubi arriva fino al mare e viene immesso in natura. Più naturale è, meglio è!  
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Pulizie in casa
Gli errori più comuni della raccolta differenziata
Ogni volta che vi trovate a fare la raccolta differenziata siete assaliti da mille dubbi?  “E questo dove lo butto? Forse va nell’indifferenziato?” sono alcune delle domande che molti tra coloro che hanno a cuore l’ambiente si fanno. Differenziare i rifiuti infatti non è semplice: c’è bisogno di qualche giorno – qualche settimana? – per capire come separarli nel modo giusto e dove gettarli. Alcuni prodotti, poi, finiscono col risultare piuttosto misteriosi perché nessuno ci dice, una volta e per tutte, dove vanno buttati.  Bene, cercheremo di darvi una mano a capire meglio, spiegando quali sono gli errori più comuni di chi fa la raccolta differenziata. 1) Molto spesso si è convinti che una confezione sia fatta di un solo materiale, e si tende a buttare tutto nello stesso sacchetto. Non è così. Per esempio, i cartoni di Tetra Pak con il tappo di plastica (succhi di frutta, latte e così via), devono essere gettati in due contenitori diversi: il Tetra Pak quasi sempre nel bidone della carta (per sicurezza verificate sul sito del vostro Comune), il tappo in quello della plastica. Lo stesso vale per i barattoli di vetro: il tappo va separato. 2) Le bottiglie di vetro – sempre senza tappi – devono essere lasciate nel cassonetto senza sacchetto di plastica. 3) Lattine e bottiglie di plastica devono essere schiacchiate, per occupare meno spazio. Lo stesso vale per la carta e i cartoni. 4) Non tutta la plastica è riciclabile. Quella che era una convinzione per molti fino a poco fa, è stata sfatata: bicchieri e piatti di plastica, dal primo maggio 2012, possono essere riciclati. Per scrupolo, controllate sempre il sito del vostro Comune. 5) I contenitori devono essere lavati! Inutile differenziare un contenitore di plastica se è sporco di cibo. 6) Il polistirolo va nel bidone della plastica o dell’indifferenziato: controllate il sito del vostro Comune per capire come viene smaltito. 7) Nella campana del vetro bisogna mettere solo vetro: quindi niente specchi, cristalli, porcellana o altro. 8) Gli scontrini, la carta unta o sporca e quella trattata chimicamente non possono essere riciclati. 9) Il cartone di pizza sporco o unto non può essere messo nel contenitore destinato alla carta. 10) I pc, i mouse, altri materiali elettrici o elettronici non possono essere differenziati. Se dovete buttarli via contattate l’azienda cittadina che si occupa di smaltire i rifiuti, oppure portateli all’isola ecologica. La raccolta differenziata è certamente una buona pratica. Meglio ancora, però, è puntare alla diminuzione dell’uso o al riuso dei prodotti! Quindi, al momento di scegliere, valutate l’alternativa più durevole o riutilizzabile.
Per la tua spesa quotidiana non affidarti al caso: ecco la nostra selezione di prodotti, una scelta all’insegna di un’alimentazione equilibrata e del rispetto dell’ambiente.
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CONAD Pesto Fresco alla Genovese 150 g
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CONAD Risoinsieme Sottolio Condimento per Insalata di Riso 2 x 285 g
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CONAD Cono Panna 6 coni 450 g
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